COordinabolic Training System : (COTS)
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di Giovanni Amarelli su "Tennis World Italia" (giugno 2014) |
Quali sono gli aspetti più importanti da allenare in un tennista?
È più importante sviluppare l’aspetto tecnico o quello atletico?
Come rimanere al passo degli altri atleti in uno sport in cui la velocità di gioco è sempre più elevata?
Queste sono le domande che ogni maestro e ogni preparatore atletico si pongono (o almeno dovrebbero porsi) prima di programmare ogni seduta di allenamento.
E’ sempre più importante capire quali sono gli aspetti e le capacità fondamentali da allenare per fare in modo che il nostro atleta possa essere competitivo in partita.
Spesso molti preparatori fisici non si pongono questo problema e si accontantano di copiare e prendere come esempi da seguire alla lettera programmi di allenamento di altri atleti senza curarsi del fatto che in questo modo si rischia di recare più danni che miglioramenti agli allievi.
Ogni tennista (di ogni età) ha caratteristiche differenti, e necessita di conseguenza di un allenamento il più personalizzato possibile durante il quale si cercherà di migliorare i suoi aspetti più carenti e contemporaneamente mantenere ad un livello sempre alto quelle capacità che sono già ad un buon livello.
Lavoro nel mondo del tennis e della preparazione atletica e recentemente ho avuto la fortuna di incontrare Salvatore Buzzelli (coach internazionale e metodologo dell’allenamento sportivo) che, dopo anni di studi e sperimentazioni ha creato una nuova metodologia di allenamento sportivo di cui voglio parlarvi:
Il “COordinabolic Training System”.
Di cosa si tratta?
Un metodo di allenamento che, attraverso l’utilizzo di uno strumento apposito che emette stimoli di varia natura (suoni, colori e simboli), permette di sviluppare contemporaneamente l’aspetto cognitivo, coordinativo, condizionale e metabolico dell’atleta.
Un’innovazione nel mondo della preparazione atletica che sta portando molti tennisti a risultati sorprendenti.
Cosa significa “aspetto cognitivo”?
Avete mai pensato quanto sia importante allenare la “forza mentale” del tennista?
Vorrei precisare che con il termine “forza mentale” non intendo solo l’aspetto motivazionale o la capacità di vincere lo stress in situazioni particolari .
La prestazione del tennista è fortemente determinata ed è direttamente proporzionale all’attenzione che l’atleta riesce a mantenere durante l’incontro (ovvero la capacità di eliminare tutti gli stimoli distraenti riuscendo a catturare solamente quelli utili e necessari per prevedere movimenti, colpi e spostamenti).
Se l’alteta riuscirà a “catturare” questi stimoli (visivi e uditivi), ad elaborarli e a tramutarli in azioni di risposta in tempi sempre minori, riuscirà ad anticipare la sua azione e la prestazione ne trarrà grandi vantaggi.
Allenare l’attenzione
Come detto precedentemente l’attenzione è la capacità mentale che permette di focalizzarsi su un determinato obiettivo eliminando la più alta quantità di informazioni estranee alla corretta interpretazione dello stimolo attivante.
Essendo strettamente connessa con tutti i giochi di situazione, l’attenzione va allenata alla stregua di tutte le altre qualità evidenziate nel modello di prestazione sottostante presentato più avanti.
Ne deriva che nell’allenamento lo sviluppo della capacità di attenzione è fondamentale al fine di favorire i tempi di reazione ottenendo un miglioramento della prestazione
L’allenamento funzionale deve quindi strutturarsi mirando al miglioramento della varie qualità fisiche (neuromuscolari, coordinative, condizionali e metaboliche) ma costringendo contemporaneamente l’atleta a stare attento e concentrato.
Rappresentando schematicamente quello che accade durante una frazione di gioco si ottiene questa situazione.
L’elaborazione neurale da parte dell’atleta è quindi la seguente :
Partendo da questo modello, che ripropone quello che avviene nel sistema neurale di un atleta in campo, si possono proporre esercitazioni specifiche per lo sport in questione, organizzando gli idonei mezzi allenanti.
Questi devono richiedere: elevata funzionalità degli analizzatori sensoriali, rapidità di elaborazione mentale, velocità di risposta motoria ed anticipazione motoria.
Velocizzare l’elaborazione di risposte complesse
L’attenzione è quindi elemento fondamentale per determinare la velocità della reazione motoria messa in atto.
Diminuire il tempo di reazione è quindi un obiettivo fondamentale per ottenere le migliori prestazioni e questo elemento risulta fortemente influenzato dalle capacità percettive dell’atleta e dalla sua velocità di elaborazione mentale.
Il tempo di reazione è dato infatti dal periodo di latenza intercorrente tra il manifestarsi di uno stimolo e la relativa azione di risposta.
Incrementare le capacità attentive
Il prolungarsi di questa condizione psichica migliora anche la capacità attentiva e la capacità di concentrazione.
Di conseguenza, il modello di preparazione atletica dovrebbe contemplare prioritariamente l’impegno delle capacità attentive sotto la cui influenza andranno esercitate le altre qualità di tipo motorio.
Partendo da tutte queste considerazioni scientifiche, Buzzelli ha ideato questa nuova metodologia di allenamento.
Con l’ausilio di uno strumento che emette segnali differenti, il "SensoBuzz", si può programmare un allenamento scientifico basato sulla ripetibilità oggettiva e sulla programmazione di tempi di lavoro, numero di serie, ripetizioni e tempi di recupero.
Questo grazie alla possibilità di impostare il numero e la natura dei segnali che verranno emessi e l’intervallo di tempo tra un segnale e il successivo.
Ecco un esempio di programma di allenamento di resistenza alla velocità: l’atleta dovrà posizionarsi in base e, ad ogni stimolo emesso, eseguire uno scatto verso il target corrispondente e tornare al centro.
L'allenatore proporrà esercizi specifici per le capacità che vuole allenare (resistenza, forza, velocità, coordinazione, equilibrio..) e l’atleta durante il lavoro sarà costretto ad una continua elaborazione di informazioni esterne da trasformare in movimenti prestabiliti.
Questo metodo di allenamento è utilissimo per atleti di ogni età e livello.
Permette uno sviluppo e una formazione delle capacità fondamentali nei bambini ma allo stesso tempo viene utilizzato da atleti di alto livello per ricercare il massimo risultato e la massima efficienza fisica e mentale durante la prestazione.
E’ un passo fondamentale nel mondo (sempre in evoluzione) della preparazione atletica che porterà grandi risultati. Fidatevi...
Giovanni Amarelli