Preparazione fisico-atletica del “servizio”

(Prof. S. Buzzelli)

 

Il colpo che dà inizio al gioco è il “servizio”.  Il tennista di ultima generazione dovrebbe incentrare buona parte della preparazione su questo colpo, in quanto si è verificato che le nuove tecnologie di costruzione degli attrezzi ed alcuni tipi di superficie, ne  amplificano l’importanza, con la possibilità sempre più reale, di poter realizzare un punto a favore, già dal primo gesto di ogni “quindici”.
Da sempre sono stato convinto che i tennisti avrebbero dovuto dedicare più tempo e più lavoro, soprattutto fisico, alla preparazione del servizio, e sono ancor più fortemente convinto che le velocità con cui attualmente questo colpo viene eseguito, potrebbero migliorare anche di molto, se si seguissero già a partire dai piccoli tennisti, criteri metodologici consoni.

Presupposti del lavoro atletico

Con le nuove tecnologie (videoanalisi e tracciati biomeccanici) è possibile studiare ed insegnare a "battere". Nella figura accanto si può vedere l’immagine di una analisi biomeccanica del "servizio" effettuata col sistema Vicon (fornita dall’ Ing. G. Paolini), con cui è possibile visualizzare istante per istante e capire le correzioni da apportare ai movimenti segmentari che compongono tale gesto tecnico.
Dalle figure sottostanti invece si evince, almeno per quanto riguarda la parte superiore del corpo, una sostanziale similitudine tra il gesto del lanciatore di giavellotto e quello del tennista che “serve”, ciò intuitivamente fa propendere in favore di un iter di allenamento, metodologicamente  equivalente.

      

 

Finalità dell’allenamento specifico

Un servizio è efficace se durante tutto il movimento effettuato dal braccio che esegue, si determini l’ accelerazione massima della testa della racchetta, in maniera tale  che le si consenta di trasferire l’energia potenziale accumulata nel breve arco di tempo del movimento preliminare, nel momento dell’impatto con la palla, e che tutte le leve della catena cinetica (a patire dai piedi fino al braccio che tiene la racchetta) siano distese al fine di aumentare il “momento di forza” che consente alla pallina di uscire dal piatto corde alla massima potenza e/o con il massimo di spin possibile.
L’allenamento quindi deve focalizzarsi sul miglioramento della mobilità articolare della spalla e della flessibilità della colonna vertebrale (per dare la possibilità al giocatore di creare i giusti angoli di caricamento della porzione superiore del corpo),  sull’acquisizione della necessaria scioltezza muscolare (che influenzi positivamente  la velocità esecutiva del gesto tecnico), sull’apprendimento ed interiorizzazione del ritmo con cui le leve accumulano energia (caricamenti) e la scarichino nel momento e nel punto giusto (esplosività), sul potenziamento muscolare generale e della forza veloce ed esplosiva in particolare, oltre che sulla precisione che necessariamente il servizio richiede.

Mobilità articolare:  Lanciare un giavellotto o anche una palla da baseball, o colpire la pallina con una racchetta eseguendo il servizio nel tennis, presuppone una efficienza massima  del distretto biomeccanico schiena – spalla – braccio.
Il punto di focale del gesto corretto risiede nella possibilità di creare spazi ottimali per conferire la opportuna velocità al sistema  braccio-racchetta(in pratica aumentare la lunghezza della rincorsa!); a tal fine è necessario ampliare l’escursione scapolo-omerale attraverso l’incremento della mobilità di tale settore articolare e la flessibilità della colonna vertebrale, con tutta una serie di esercitazioni specifiche che prevedono l’utilizzo di attrezzi quali spalliere, bastoncini, elastici, ecc…
Di seguito vengono proposti una serie di esercizi idonei allo scopo.

 

Scioltezza muscolare e ritmo esecutivo: Queste qualità sensomotorie si acquisiscono attraverso la conoscenza del corpo e del movimento, in pratica sono qualità che trovano fondamento già dai primi momenti della vita di relazione e possono essere allenate e migliorate  già nella fascia di età infantile. Si allenano con esercizi a carico naturale o anche con leggeri sovraccarichi (500g – 2-3 Kg) cercando la massima lunghezza delle leve e l'ampia escursione articolare durante movimenti dinamici, meglio se eseguiti con oggetti da poter lanciare. Gli esercizi sottostanti ne sono un piccolo esempio.

 

 

Muscolazione :
Come è intuibile la potenza del servizio dipende oltre che dalla velocità esecutiva anche dalla forza che si riesce ad imprimere al colpo.
Il tennista, come il giavellottista, ha quindi bisogno di potenziare i gruppi muscolari implicati nel gesto tecnico, utilizzando mezzi e metodiche opportune anche per evitare eventuali infortuni.
Di seguito fornisco solo una piccola sequenza di esercitazioni di tonificazione e di forza specifica e speciale da eseguirsi con manubri, bilancieri e con palla medica.

 

Esercitazioni complementari per i giovani tennisti (… e non solo):
Le esercitazioni di lancio di palline da tennis anche appesantite, della palla ovale (da football americano di piccole dimensioni) o del Vortex sono ottime  per l’apprendimento del "servizio", nello specifico ritengo meritevoli di considerazione superiore, le esercitazioni di lancio del giavellotto (da 400g fino a 600g a seconda delle età dell’allievo) in quanto attività ludica per i ragazzi ed efficace mezzo tecnico di allenamento, perché se si vuol lanciare vicino-preciso o lontano e provare la sensazione dell’esplosività nel vedere la coda dell’attrezzo che vibra vigorosamente all’impatto col terreno ed in linea col lanciatore, si deve necessariamente acquisire equilibrio dinamico, scioltezza nel movimento, giusta escursione articolare supportata da giusti caricamenti e giusti dosaggi di forza esplosiva che garantiscono lunghezza della leva ed elevata velocità angolare finalizzata, esattamente quello che un servizio di ottimo livello richiede (le palline rotolano e comunque atterrino va bene, il giavellotto ha invece un punto ben preciso per l'atterraggio che è concentrato in meno di 1 cm: la punta!).
Inoltre questi “giochini” costituiscono una esperienza ed una memoria motoria significativa, diversa, divertente ed altamente correlata col gesto tecnico specifico ed anche un modo per uscire dagli schemi classici ed a volte alienanti eseguiti sul campo.

Palla da football americano

Vortex

Tennista alle prese col lancio del giavellotto